Nel 1956 Carlo Abarth rompe gli indugi e decide di iniziare l’attività che più di ogni altra gli consentirà di farsi conoscere in tutto il mondo: battere i record internazionali di velocità e durata.
La Fiat Abarth 750 da record fa il suo debutto al Salone di Torino nell’aprile del 1956. L’aerodinamico disegno è opera di Franco Scaglione per la carrozzeria Bertone. Si tratta di una monoposto, nata per sbalordire il pubblico e soprattutto per stabilire nuovi record mondiali di velocità e durata nella classe H, che ammetteva vetture con cilindrata compresa tra i 500 a 750 cc.
La monoposto monta il propulsore della Fiat 600 “derivazione Abarth 750”, molti componenti come sterzo e sospensioni vengono presi dalla Fiat 600, ma lo scopo principale è ridurre al massimo il peso. Sulla bilancia misura solamente 385 kg. Monta freni solo all’avantreno e il cambio ha tre marce con un rapporto al ponte particolarmente lungo adatto a mantenere costante la velocità massima, superiore ai 190 km/h.
All’appuntamento sul circuito di Monza il 17 giugno 1956 sono presenti, oltre a meccanici e piloti, anche Carlo Abarth e lo stesso Nuccio Bertone.
Sull’anello dell’alta velocità di Monza, tra il 17 e il 18 giugno 1956 si svolge il primo tentativo di battere il record di durata delle 24 ore: Remo Cattini, Umberto Maglioli, Mario Poltronieri e Alfonso Thiele percorrono 3.743,642 km alla media di 155,985 km/h. È il primo dei 133 record internazionali stabiliti in seguito dall’Abarth.
L’eco dell’evento non soddisfa totalmente Carlo Abarth, che decide di organizzare un secondo tentativo la settimana seguente, invitando come piloti alcuni giornalisti specializzati di fama internazionale. L’idea è vincente: il belga Paul Frère, lo svizzero Walter Honegger, il francese Bernard Cahier, l’inglese Gordon Wilkins, il tedesco Hans Wieselmann e l’italiano Giovannino Lurani diventano entusiasti piloti e perfetti strumenti di comunicazione a tutto il mondo delle gesta della Casa dello Scorpione.
I giornalisti si scambiano la vettura nelle prime sei ore, i fedeli collaudatori dell’Abarth continuano a guidare per i tre giorni previsti. Oltre ai record battuti sui 500 km, 500 miglia, 1.000 km, 48 e 72 ore l’incredibile Fiat Abarth 750 Bertone, ribattezzata “Record”, sorprende per l'efficienza e l’esiguo consumo di benzina: solo 6 litri per 100 km, cioè 16,6 km con 1 litro di benzina alla velocità di 150 km/h.
Un esempio straordinario della filosofia vincente che animava Carlo Abarth nella produzione delle sue vetture: la riduzione del peso, abbinata ad un'aerodinamica attentamente studiata, consentono prestazioni da record anche a vetture con cilindrata ridotta.