La passione per le auto classiche non ha confini, ma esistono luoghi definiti nello spazio e sospesi nel tempo che conservano l'essenza di questa passione.
Sono i luoghi di Heritage.
La presenza ai principali eventi del settore è un'occasione imperdibile per ammirare da vicino vetture leggendarie che hanno segnato generazioni di appassionati.
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La storia di quattro grandi brand dell'automobilismo italiano
Dai modelli più rappresentativi ai personaggi più vincenti e rivoluzionari, dagli eventi che hanno rappresentato, questa sezione racconta e celebra i pilastri di Alfa Romeo, Fiat, Lancia e Abarth.
Reloaded by creators è il progetto di Heritage che prevede la vendita di un numero limitato di vetture classiche dei brand Alfa Romeo, Fiat, Lancia, Abarth: modelli storici, dall'autenticità certificata e riportati alla bellezza originaria direttamente dalla Casa Madre.
L'Alfa Romeo 16C Bimotore esposta a Passione Engadina.
Sedici cilindri da due motori
Nel 1935 la Scuderia Ferrari è ancora la squadra corse ufficiale dell’Alfa Romeo, dalla quale ottiene le vetture per partecipare alle competizioni di tutto il mondo. Enzo Ferrari, che vuole fornire ai suoi piloti una vettura particolarmente potente, decide di farne progettare e produrre una dotata di due motori.
I tempi sono stretti, pochi mesi sono concessi a Luigi Bazzi per allestire l’Alfa Romeo 16C Bimotore. L’idea è tanto ambiziosa quanto complessa, ma Bazzi, partendo dal telaio di un’Alfa Romeo P3, riesce a collocare due otto cilindri in linea da 3165 cm³ ciascuno, uno convenzionalmente davanti al pilota, l’altro alle sue spalle, realizzando una delle vetture da competizione più originali non solo per l’epoca.
La trazione resta sul solo asse posteriore, che riceve il moto da un differenziale posto all’uscita del cambio a tre marce, attraverso due lunghi semiassi disposti a “V” e comandati da coppie coniche, che agiscono, ancora attraverso coppie coniche, sulle ruote posteriori. L’albero di trasmissione del motore posteriore “attraversa” il cambio e si connette al volano del motore anteriore e, insieme, all’unica frizione, che riceve così il moto da entrambi gli otto cilindri. Due serbatoi per la benzina sono collocati lungo le fiancate della vettura per sostituire quello convenzionalmente alle spalle del pilota, dove, invece, c’è il secondo motore.
La somma algebrica dei 270 cavalli espressi da ciascun otto cilindri, sovralimentati attraverso compressori volumetrici, raggiunge i 540 Cv: per allora un valore estremamente elevato anche per una vettura da Gran Premio.
ALFA ROMEO GP 16C BIMOTORE
ALFA ROMEO GP 16C BIMOTORE
MOTORE
2 x 8 cilindri in linea benzina, 1 anteriore longitudinale, 1 posteriore longitudinale entrambi con compressore, 2 x 3165 cm³
POTENZA
540 (2x270) CV a 5.400 giri/minuto
VELOCITÀ
325 km/h
PESO
1030 kg
DESIGN
Alfa Romeo (Luigi Bazzi)
CARROZZERIA
Gran Premio
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La "Bimotore" passerà alla storia per il record sul chilometro e sul miglio lanciato.
Nelle officine di Modena Bazzi riesce ad allestire due vetture: una per Louis Chiron e una per Tazio Nuvolari. Il debutto avviene al Gran Premio di Tripoli, il 12 maggio 1935. I lunghi rettilinei del circuito della Mellaha in Libia paiono il terreno ideale per testare la vettura e dar fondo a tanta “cavalleria”: Nuvolari e Chiron ottengono rispettivamente il quarto e il quinto posto. L’Alfa Romeo ritenta la fortuna all’Avusrennen, il 26 maggio, e Chiron riesce a salire sul secondo gradino del podio.
Il 15 giugno 1935 sulla Firenze-Mare, nel tratto Altopascio-Lucca, “Nivola” si cala ancora una volta nell’abitacolo della Bimotore per tentare il record sul chilometro e sul miglio lanciato. Ecco il responso dei cronometri: 321,428 km/h di media sul chilometro con un tempo medio di 11 secondi e 20 centesimi e 323,125 km/h di media sul miglio, con 17 secondi e 93 centesimi, la velocità d’uscita si aggira attorno ai 364 km/h. Nuvolari riceve numerosi complimenti, tra cui anche quelli del suo più grande avversario, Achille Varzi, che non ha voluto mancare all’appuntamento rendendo il meritato omaggio all’uomo dei record.
L’esemplare in esposizione al “Passione Engadina”, quale pietra miliare delle storie sportive che hanno legato il Cavallino rampante al Biscione, appartiene alla Collezione di FCA Heritage. Si tratta di una particolare vettura, normalmente esposta al Museo Storico Alfa Romeo di Arese, che mostra, attraverso pannelli trasparenti, la collocazione dei due motori: sul cofano lo stemma Alfa Romeo dell'epoca, sulle fiancate il Cavallino rampante!