Tre campionati del mondo costruttori, due titoli piloti, una sfilza di successi internazionali nei rally di fine anni '70: questo, in breve, il palmarès di una leggenda come la Fiat 131 Abarth Rally, imbattibile modello della Casa dello Scorpione che per anni ha fatto mangiare polvere agli avversari. Grazie al team FCA Heritage e alle Officine Classiche, il mito è tornato a vivere.
Per gli appassionati di rally di tutto il mondo, la Fiat 131 Rally Abarth è sinonimo delle tre qualità che l'hanno resa unica: robustezza, affidabilità, sicurezza.
Le vittorie sui tracciati internazionali hanno accresciuto la fama del modello Fiat Abarth più vincente di sempre ed alimentato il mito senza età dell’indistruttibile 131.
La sua storia è particolare.
Nata come adattamento sportivo della berlina di famiglia 131 Mirafiori, ha sostituito la 124 Abarth Rally come vettura ufficiale della squadra corse Fiat.
L’auto è stata sviluppata dalla Fiat in collaborazione con Abarth e con la Carrozzeria Bertone, secondo una lungimirante applicazione della filosofia dei rallies: dimostrare l'affidabilità e le potenzialità, in situazioni estreme, delle automobili "di tutti i giorni".
La 131 Rally, infatti, riprende in larga parte le forme della berlina 2 porte di normale produzione, la cui carrozzeria è stata però snellita grazie ad un largo impiego di alluminio e di resine sintetiche.
Il motore è un quattro cilindri in linea con cilindrata maggiorata a 1995 cm3, distribuzione a due alberi a camme in testa e quattro valvole per cilindro. Alimentato da due carburatori doppio corpo, eroga 215 CV a 7.000 giri/min con una coppia massima di 225 Nm a 5.600 giri/min.
Il cambio è di tipo sportivo con 5 rapporti a innesti frontali; posteriormente, il differenziale è ancorato alla scocca con semiassi oscillanti e sospensioni indipendenti di tipo MacPherson. Gli pneumatici sono i Pirelli P7 a profilo ribassato, per la prima volta disponibili su una berlina prodotta in serie.
Un assemblaggio perfetto: semplicità nella meccanica e facilità di riparazione. Ecco il segreto che ha portato questo modello per tre volte sul tetto del mondo.